Ventotene è un comune di 633 abitanti della provincia di Latina, esteso sull'isola omonima e la vicina isola minore di Santo Stefano, entrambe appartenenti all'arcipelago delle isole Ponziane, nel Mar Tirreno.
Ventotene è anche conosciuta per il Manifesto di Ventotene (redatto da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, oppositori del regime fascista ivi confinati), che, nel 1941, in pieno conflitto mondiale chiedeva l'Unione dei paesi europei e che costituirà il riferimento ideale cui guarderanno in molti negli anni successivi per il processo di integrazione continentale.
Tra gli altri confinati si ricordano l'ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini, Umberto Terracini, Giorgio Amendola, Lelio Basso, Mauro Scoccimarro e Giuseppe Romita.
Alcune eruzioni riconducibili a circa un milione e settecentomila anni fa
(Villafranchiano antico), proiettarono fuori dal mare lave e materiali
piroclastici che dettero vita, in breve, all'isola di Ventotene che
venne così a costituire la parte superiore di un cono vulcanico.
Dopo la prima plasmatura la definitiva ossatura dell'isola si realizzò

circa un milione e duecentomila anni fa, allorquando una nuova eruzione
consoliderà la struttura dell'isolotto di S.Stefano.
Per Ventotene è accertata la presenza di materiale protostorico, rinvenuto
circa quaranta anni fa in un terreno fra il cimitero ed il pendio occidentale
dell'isola. Si trattava di reperti, per lo più ridotti a frustuli ceramici,
relativi all'età del bronzo(secc. XVI-XVII a.C.).
Non deve sorprendere la presenza di un insediamento, anche se evidentemente riferibile ad un ridotto gruppo di capanne, in questo punto dell'isola. Infatti come per Ponza, anche a Ventotene nella scelta dei luoghi per la frequentazione, in epoca protostorica, si prediligevano i punti a ridosso del ciglio roccioso (per ovvi motivi di maggiore difendibilità) ma non lontani
dai punti di approdo e di facile sfruttamento del suolo.
Sempre in età antica l'isola di Ventotene viene chiamata ora Pandaria, ora
Pandotira. Solo a partire dal Medioevo prende corpo il fenomeno della progressiva deformazione lessicale dell'originario nome dell'isola, fino a giungere all'attuale nome "Ventotene", che molto probabilmente deriva dal termine "vento".
Dopo un lungo periodo di silenzio per tutta l'età repubblicana, durante la quale
evidentemente l'isola risente del maggior sfruttamento di Ponza, Ventotene sale alla ribalta della cronaca a partire dallo scorcio del I sec. a.C. con la sua designazione a luogo di esilio, per vita dissoluta, di esponenti della famiglia imperiale. Spettò a Giulia il triste destino di inaugurare la serie di ospiti illustri dell'arcipelago pontino, sappiamo che nel 2 a.C. la figlia di Augusto fu relegata a Ventotene per violazione della lex iulia sulla moralizzazione pubblica, emanata da Augusto nel 18 a.C.
Santa Candida, patrona dell'Isola di Ventotene, è festeggiata il giorno 20 settembre con un settimana di manifestazioni fra il sacro ed il profano. Il comitato per i festeggiamenti, il famigerato "Comitato di Santa Candida", si occupa della raccolta dei fondi e dell'organizzazione degli eventi che si concludono dopo aver consumato i tradizionali spettacoli di piazza, giochi e la gara di mongolfiere in cui varie "scuole" si confrontano sulle dimensioni, sulla forma, sulle decorazioni e sulla tecnica di lancio dei palloni, con uno spettacolo di fuochi d'artificio a mare. La Banda accompagna la suggestiva processione, a cui partecipa tutta la popolazione, della Barca di Santa Candida in cui si narra fu ritrovato il corpo della Santa sulle rive del Pozzillo.